Lo sapevi? La riflessologia plantare (o neuro-stimolazione dei piedi) è un metodo terapeutico di medicina naturale. Ci sono dei punti riflessi nei piedi, nelle mani e sulla tua testa che corrispondono a ogni altro organo interno e parte del tuo corpo.
Il massaggio su zone riflesse ai piedi: come funziona?
Con un’opportuna manovra e pressione, il riflessologo invia un messaggio neuro-chimico al cervello che stimola il sistema immunitario a curare questi organi.
Tutto questo si ottiene senza effetti collaterali agendo in modo sapiente sui punti o le zone riflesse (da cui il termine riflessologia).
Subito, dalla prima ora, la riflessologia plantare regala un immediato benessere.
La Riflessologia plantare è una terapia?
Se è così, quali ricerche cliniche esistono al riguardo? Inoltre, quali sono i suoi meccanismi d’azione? Sono oramai davvero tante ricerche in corso che hanno convalidato scientificamente quello che le esperienze avevano negli scorsi secoli già provato con la pratica.
Usa il successivo link “catalogo malattie” evidenziato in grassetto, così potrai arrivare ad un portale scritto in inglese (ma se usi Chrome lo visualizzerai già tradotto in italiano) che raccoglie 380 esempi di applicazione terapeutica. A seconda della malattia, corrisponderanno due o più ricerche eseguite da medici in ospedali d’America, Cina e Danimarca.
Catalogo malattie e terapia riflessogena
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Un massaggio “in punta di piedi”
Individuando tali punti di riflesso e massaggiandoli per lo più con il polpastrello del pollice si possono ottenere benefici nelle parti e negli organi corrispondenti. Inoltre, controllando i vari riflessi presenti nei piedi, il grado di dolorosità darà un’accurata lettura di qualunque organo o area che è in uno stato di disordine.
Il massaggio viene esercitato solitamente sui piedi perché i riflessi nei piedi sono molto sensibili ed è relativamente facile identificare come su una mappa, il funzionamento di tutto l’organismo.
Il meccanismo d’azione della riflessologia plantare, ecco le teorie più accreditate:
1 – La risonanza o bipolarità
Si ritiene plausibile applicare alla riflessologia il concetto di bipolarità, concependo l’esistenza di due corpi o campi che sono tra loro in relazione continua. Il disturbo di un organo interno può così manifestarsi in altre aree periferiche quali appunto le piante dei piedi così come è risaputo che una ferita sulla pelle o una forte contrattura muscolare possono recare sofferenza ad un organo o distretto interno del corpo generando sintomatologie quali emicranie, nervosismo e simili.
Esistono molti medici che hanno studiato clinicamente questo comprovato fenomeno ma tra i tanti spicca il nome di questi due: il dott. H. Jarricot a cui si deve lo studio sulle dermalgie riflesse ed il dott. Henry Head che ha dimostrato anche molto prima del citato collega quanto alcune visceri (intestino, stomaco, esofago, ecc.) siano in collegamento o risonanza con alcune zone della pelle che diventerebbero dolorose durante alcune malattie di questi organi.
2 – L’arco riflesso
In fisiologia un riflesso, secondo Wikipedia, è una risposta involontaria ad uno stimolo, mediata da elementi nervosi, che termina con una risposta. I riflessi hanno generalmente lo scopo di mantenere l’omeostasi cioè l’equilibrio che consente uno stato di sanità ottimale. Etimologicamente riflesso deriva dal latino ed indica il rimandare indietro o deviare qualcosa, anche un’energia (è il caso della luce riflessa dallo specchio).
Le parti interessate in questo processo creano il cosiddetto “arco riflesso” e sarebbero:
- un punto sensoriale (la pelle del piede)
- appendici nervose in un muscolo o in un altro organo
- un nervo afferente cha dalla pelle raggiunge il midollo spinale e la radice posteriore del nervo
- il midollo spinale
- un nervo motorio o efferente che dal midollo spinale può raggiungere una ghiandola attraverso il sistema neuronale periferico
- Il tocco di un punto del piede attraverso detto nervo periferico raggiunge il rachide cervicale col suo midollo, arriva all’ipotalamo e ritorna al punto stimolato.
3 – La rimozione dei cristalli di sale
Secondo Eunice Ingham, pioniera della moderna riflessologia, questa agisce ripristinando il normale fluire della circolazione di sangue ed energia altrimenti interrotta in alcuni distretti del piede. Difatti una eccessiva acidità del sangue potrebbe causarne il rallentamento del flusso verificando localmente un deposito di sali minerali sopratutto di calcio. Il depositarsi di questi ultimi in mani e piedi è dovuto al loro peso e porterebbe ad uno squilibrio della circolazione sanguigna periferica facendo così soffrire le relative terminazioni nervose corrispondenti ad un organo specifico ad esse collegato. Certo è possibile se si valuta come disfunzione sistemica la compromissione della trasmissione dell’impulso bioelettrico che collegava invece efficientemente un’organo alla sua terminazione nervosa in una zona o punto del piede. La sapiente pressione o meglio la digitopressione mirata della mano o del piede agisce su questi cristalli e genera momentaneamente del dolore, ma in concomitanza sblocca (con lo scioglimento di detti sali) il circuito e la corretta biotrasmissione.
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